Il culto di San Michele in Irpinia

Carmine Cicinelli

Carmine Cicinelli

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È tra i santi più venerati in assoluto. La sua rappresentazione che lo vede schiacciare sotto i sandali nientemeno che Lucifero è da sempre una delle immagini più potenti dell’iconografia cattolica. Sto parlando di San Michele Arcangelo che anche in Irpinia occupa un posto d’onore tra i santi più celebrati.

statua san michele solofra
La statua di San Michele nella Collegiata di Solofra

In Irpinia l’Arcangelo Michele è addirittura il Patrono più comune tra i paesi in provincia di Avellino. Ben 12 le comunità che lo hanno scelto come proprio intercessore con Dio (praticamente 1 paese ogni 10). Con una sola differenza: la data di celebrazione. Per la chiesa cattolica il Santo è celebrato ufficialmente il 29 settembre. In questa data i comuni di Rotondi, San Michele di Serino, Sant’Angelo a Scala, Sant’Angelo all’Esca, Sant’Angelo dei Lombardi, Senerchia, Solofra e Torrioni, con modalità e rituali differenti, sono bardate a festa per celebrare degnamente il santo patrono.

L’8 maggio invece ad adoperarsi per onorare il santo sono le comunità di Chiusano di San Domenico, Contrada, Scampitella e Tufo. Questa data è scelta per ricordare il giorno in cui in passato, a partire dal 480 d.C., San Michele cominciò ad apparire nel vicino Gargano.

È invece compatrono a Monteverde.

grotta san michele tufo

A Chiusano di San Domenico, la Messa nella bellissima Cappellina di San Michele di Gesso e la processione pomeridiana per le vie della cittadina completano il novenario, iniziato con l’alzata del pannetto. A Scampitella la comunità onora il santo con la messa nella Cappellina San Michele Arcangelo e la processione serale, a cui segue l’intrattenimento musicale. Il rapporto con Tufo è invece simboleggiato dalla Grotta protocristiana di San Michele, profonda circa 50 metri e caratterizzata da una rara statua scolpita su pietra policroma. I festeggiamenti in onore del santo da parte della comunità tufese prevedono, oltre alla messa e successiva processione, la toccante rappresentazione teatrale che conclude i festeggiamenti, inscenando la Cacciata degli Angeli Ribelli dal Paradiso. A Contrada, infine, l’affetto dei cittadini si perpetra attraverso la presenza di ben 5 edicole votive (a via Napoli, via Nazionale e addirittura tre in via Puzzone). Proprio l’8 maggio Contrada, insieme ad Avellino e Forino, celebrano la Festa di San Michele, in cui due statue del Santo risalgono il Monte Faliesi per unirsi in una festa molto toccante.

Complessivamente in tutta l’Irpinia sono innumerevoli le chiese dedicate al Santo. Le più importanti e suggestive sono la straordinaria Collegiata di San Michele (a Solofra) e il Santuario di Pizzo San Michele (nel territorio comunale di Montoro e della stessa Solofra). Quest’ultimo, raggiungibile solo attraverso un percorso a piedi, è il santuario sommitale più alto d’Italia tra quelli micaelici (1567 m. slm) ed ha la particolarità di aver predisposto uno spazio interno adibito a rifugio per gli escursionisti (con la possibilità di mangiare seduti e di usufruire di un camino).

Altro Santuario è quello di San Sossio Baronia, dove la comunità dedica all’Arcangelo una porzione di territorio molto ampia (per approfondimenti clicca qui), su cui insistono un santuario, una chiesa e la Scala Santa.

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La lapide all’ingresso della Scala Santa di San Sossio Baronia

Dedicata a San Michele è anche la Pro-Cattedrale di Sant’Andrea di Conza, una splendida struttura in stile neoclassico che con l’imponente campanile e l’adiacente Seminario costituisce un complesso di grande pregio.

Altre chiese vanno dal Baianese-Vallo di Lauro (Taurano, Quindici, Mugnano del Cardinale), fino ai Picentini e all’Alta Irpinia (Bisaccia, Calitri,Montella, Senerchia), passando per Monteforte Irpino, Avellino (Contrada Bagnoli), Pratola Serra (fraz. San Michele) e Torrioni.

Nel Nord della provincia di Avellino, chiese di San Michele Arcangelo è presente infine ad Ariano Irpino, Grottaminarda e Casalbore.

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Una statua di San Michele sulla via Micaelica a Casalbore

Non solo chiese. Al culto di San Michele sono dedicati anche due castelli (quello di Avella e il Castello del Monte Sant’Angelo a Volturara Irpina), un eremo (San Michele all’Elce a Castelvetere sul Calore),una pineta (San Sossio Baronia) e numerose grotte oltre quella tufese (ossia quella dell’Angelo a Montoro e quella paleocristiana a Casalbore).

In particolare, la profonda venerazione nei confronti di Michele Arcangelo nella zona della valle del Miscano e dell’Ufita è frutto del passaggio in questi luoghi della Via Micaelica. Detta anche “Francigena del Sud” è un percorso di pellegrinaggio da Mont Saint Michel (in Francia) a Monte Sant’Angelo, nel Gargano. Un percorso ideale che annovera tra le sue tappe anche Casalbore ed Ariano (Aequum Tuticum), sulla Via Sacra Langobardorum.

frecce direzionali vie e cammini

In Irpinia esistono inoltre paesi che venerano il santo già dal nome, suggellandolo ancora una vola con una struttura religiosa. È il caso di San Michele di Serino (con la chiesa che dedica al santo il prestigioso altare), Sant’Angelo all’Esca, dove il campanile della Chiesa di San Michele domina lo skyline della cittadina e Sant’Angelo a Scala, invece, dove la seconda domenica di Agosto si tiene una sentitissima processione.

Al termine di questa lunga cavalcata in onore dell’Angelo guerriero è d’uopo un interrogativo. Sapete quanti comuni sono stati citati, a vario titolo, in questo articolo? Ben 31 (su 118 totali), ossia più di un quarto. Simbolo che per l’Irpinia San Michele non è un santo qualsiasi, ma parte inscindibile ed integrante, un pezzo importante della tradizione religiosa e culturale di tutta la provincia.