Il Giglio di Villanova del Battista

Carmine Cicinelli

Carmine Cicinelli

Villanova DB - Giglio 2023 (45)

Il 27 Agosto a Villanova del Battista si tiene la tradizionale Tirata del Giglio. È il momento più importante dell’anno per ogni villanovese. Al di là della matrice religiosa è una festa di comunità nella quale culminano gli sforzi profusi per mesi

Il Giglio di Villanova del Battista è un obelisco a forma piramidale alto ben 28 metri. È il simbolo di una delle Feste del Grano più sentite ed apprezzate d’Irpinia. Una imponente struttura in legno è ricoperta da pannelli di paglia ed avena fatua, che formano 5 differenti registri dalle pregevoli decorazioni artistiche e da una cuspide che sormonta il tutto.

Decorazione

L’origine di questa celebrazione è di natura religiosa. L’obelisco è dedicato a San Giovanni Battista, come forma di devozione, a mo’ di offerta votiva. Tuttavia come spesso accade, è la matrice sociale, ludica ed antropologica a rendere questa, come altre feste di grano, uno spettacolo impareggiabile. La comunità di Villanova del Battista dal principio dell’estate si riunisce ogni giorno con un unico obiettivo: realizzare il Giglio più bello di sempre.

Una foto di gruppo sotto il Giglio di Villanova del Battista

Ecco perché, prima che una festa religiosa, è una festa delle persone. Dei bambini in particolare. Se si vuol infatti trovare un elemento veramente distintivo per il Giglio di Villanova del Battista (rispetto alla versione di Flumeri, Fontanarosa, Mirabella Eclano e Frigento), di certo non si può che sottolineare la presenza di ragazzi e bambini come unici artisti della paglia e dell’avena. I pannelli che formano gli spettacolari intrecci artistici del Giglio villanovese, sono frutto esclusivo della fantasia e della laboriosità di ragazzi che spesso non arrivano alla maggiore età. Sotto la supervisione di pochi anziani, che di fatto guidano e coordinano le nuove generazioni, i giovanissimi villanovesi sono i protagonisti di questo lungo e laborioso processo che culmina nel Tiro del Giglio.

Tanti ragazzi al lavoro

Tutto inizia al principio di luglio, con la raccolta dell’avena selvatica e la mietitura del grano. Quest’ultima operazione ha la peculiarità di essere realizzata a mano, perché solo in questo modo è possibile ottenere gambi lunghi, idonei all’intreccio con cui si realizzeranno i tradizionali e caratteristici elementi decorativi.

Da tutto il territorio il materiale raggiunge, per esempio, l’Istituto comprensivo di Largo Spina. Le aule e il cortile della scuola dell’infanzia diventano un punto di ritrovo per tutta l’estate. La selezione dei fusti migliori è un’operazione che richiede impegno e attenzione. Una volta macerati in acqua, e raggiunta la giusta elasticità, i culmi delle spighe sono pronti ad essere lavorati ed intrecciati. È tutto un fiorire di trucinielli, specchietti, trecce e strisce di paglia spaccata, i tipici elementi decorativi realizzati secondo tecniche segrete, tramandate oralmente da una generazione all’altra.

dettagli decorativi

Il primo appuntamento è con l’alzata del Giglio, che avviene nella domenica precedente il 27 agosto. È uno dei momenti più solenni, in cui l’obelisco viene innalzato e raggiunge la posizione verticale, attendendo la Tirata del 27 agosto.

Il tiro del Giglio è un momento solenne. Il pesante obelisco comincia il suo percorso nel pomeriggio, alla volta della Chiesa dell’Assunta. Le corde legano il giglio ad alberi, palizzate, balconi e lampioni. Fino a quando il coordinatore, dopo l’immancabile benedizione delle autorità religiose, annuncia che le funi vanno sciolte. Le corde sono 12 e aiuteranno l’obelisco durante un percorso breve, ma complesso.

Il lavoro alle funi dei capifune di Villanova del Battista

Per ogni corda un nugolo di volenterosi, spesso molti bambini, orgogliosi di tirare il Giglio. Gli esperti capifune recuperano i capi, organizzano le squadre, si posizionano a dovere secondo uno schema non programmato, ma dettato dall’esperienza e dall’istinto.

La partenza del Giglio è scandita dall’applauso della folla festante. I tamburi degli Scigliapaglia, flumeresi accorsi per dare il proprio contributo ai cugini di Giglio villanovesi, scandiscono il ritmo dell’incedere dell’obelisco. Che parte, lento e inesorabile. La prima curva è agevole. La seconda un po’ meno. Il Giglio si immette su Rampa Fontana del Signore, in una curva a gomito in forte pendenza. Qui la forza e la bravura, ma anche la tempestività dei capifune è necessaria per superare la prima grande difficoltà.

Poi la salita, impegnativa, con migliaia di spettatori intorno, che vivono l’emozione della tirata e accompagnano il Giglio prima su Corso Iorizzi e poi, non senza altri piccoli e grandi momenti emozionanti, alla Chiesa dell’Assunta, in Piazza Aldo Moro. In un tripudio di bòtti e di festeggiamenti si conclude il breve ma intenso cammino della Tirata.

Davanti alla Chiesa il Giglio di Villanova del Battista rimarrà per meno di due settimane. Non è consigliabile andare oltre, se non si vuole che le intemperie rovinino il lavoro di mesi. Fino a poco tempo fa, invece, la data di smantellamento dell’obelisco era il primo martedì di Ottobre, quando si ricorda San Rocco.

Chiesa Assunta
La Chiesa di Santa Maria Assunta attende il Giglio

La tradizione del Giglio di Villanova del Battista è molto antica. Qualcuno la fa risalire all’inizio dell’800, altri parlano addirittura di 8 secoli di storia. A prescindere, si tratta di una tradizione che ha visto nel tempo una lunga evoluzione. Il Giglio è cresciuto infatti sempre più, così come la devozione del suo popolo. Si è partiti con un carretto su cui era issato un obelisco di un paio di metri, per arrivare alla formula con un doppio giglio: un primo obelisco, di 25 metri, costituito dalla sola avena (detta gralito) ed un altro, più basso, fatto con il grano tenero. La tradizione si è però interrotta nel 1930, quando il terremoto del 23 luglio distrusse Villanova del Battista e parte dell’Irpinia. Dopo una lunghissima pausa, nel 1986 la tradizione è ripresa per la forte volontà dell’amministrazione comunale. E da allora il Giglio di Villanova è diventato un appuntamento immancabile. Sentito e irrinunciabile. Con una comunità che si riconosce in quello che è, senza dubbio, il simbolo del paese, tra le più suggestive feste del grano a cui si possa assistere.

A Villanova del Battista la tradizione del Giglio continua...
La tradizione continua…